The making of the Mini Transat Project, i retroscena del mio progetto
Finalmente si naviga!
Difficile descrivervi le tante emozioni che sto provando in questi giorni, vivo ogni giornata pienamente a ritmo frenetico e praticamente senza mai fermarmi un attimo. Sono felice, determinato e grintoso, e voglio provare a raccontarvi qualcosa di questo mio quotidiano..
Da quando ho lanciato il progetto MINI 2019 cioé un anno e mezzo fa, ogni giorno comincia con una “to do list” infinita da portare a termine a fine giornata. Nella quotidianità di un progetto di vela oceanica bisogna saper gestire, pianificare e avere competenze di ogni tipo: mail da inviare, fornitori da contattare, spostamenti da organizzare, comunicazione da gestire, burocrazia da seguire, e molti altri aspetti tra cui ovviamente tutto quello legato alla barca e agli allenamenti.
I primi mesi del 2019 sono stati davvero intensi, avevo mille preoccupazioni perché non ero ancora sicuro di riuscire a trovare una barca, riuscire a trovare i fondi e sapevo di essere in ritardo sui tempi per l’inizio della stagione… Ma poi la situazione nell’arco di due settimane si è sbloccata e con il mio team abbiamo dovuto lavorare fortissimo per gestire le ultime tappe e riuscire a vedere, solo venti giorni fa, EIGHT CUBE la barca che mi accompagnerà alla Mini Transat.
I tempi per la prima regata, la Arcipelago Mini in partenza da Livorno erano molto stretti …Soltanto una settimana per percorrere più di 1000 km dalla Bretagna a Genova, mettere in acqua, montare e controllare la barca. Ma scommettendo con la fortuna, in un giorno ho recuperato un furgone prestato da amici del Rowing Club, un rimorchio, prestato dal centro nautico Marina Aereoporto e contattato un amico fidato e siamo partiti, destinazione Lorient.
Arrivati a Lorient, ritrovo Sara la mia project manager che ha fatto veramente salti mortali in tempi strettissimi (i miracoli sembrano essere una costante del mio progetto) per realizzare tra le altre cose l’incontro e la conoscenza con Simon Koster, primo skipper e proprietario di Eight Cube. Simon mi ha accolto presentandomi 888 con fierezza e affetto. Con 888 ha partecipato alla Mini Transat del 2015 e del 2017 arrivando terzo.Ho provato un’emozione enorme.Finalmente avevo a disposizione la mia barca e ho avuto la sensazione di essere di essere pronto ad una nuova partenza, dentro di me ho pensato “okay da adesso si fa sul serio”.
Inoltre in quel momento ho anche realizzato quanto fossero stretti i tempi per riuscire a preparare la barca e partecipare alla prima regata. Avevo solamente sette giorni!
Durante il viaggio di ritorno ho cercato di organizzare tutto. La “to do list” sembrava non finire mai ma anzi allungarsi ad ogni chiamata telefonica e ad ogni punto smarcato. Prevedevo di riuscire in un giorno a mettere la barca in acqua e averla pronta a navigare in tre, per poi avere il tempo di testarla in mare… Ce ne sono voluti sei lavorando a pieno ritmo e cercando di focalizzarci sull’indispensabile per la prima regata.
Sono veramente fortunato ad essere accompagnato da persone fantastiche.
Ho la fortuna di essere accompagnato da un team di amici e familiari che si è immediatamente attivato al mio arrivo a Genova per permettermi il (solito) miracolo: Luca si è occcupato dell’elettronica, Michelino di settare l’albero, Roberto della cambusa per la regata, Alba (mia madre) della farmacia obbligatoria, Albertino dell’attrezzatura di bordo, Benedetta delle immagini, i marinai dello YCI dei movimenti con le gru per armare la barca, Serena della campagna sui social media. Io ho coordinato tutto cercando di tenere sotto controllo le operazioni e nel frattempo cercando di studiare le tante particolarità di questa barca, le sue forme originali e i molti pezzi custom.
In quei giorni in pontile tutte le persone che passavano si fermavano a guardare 888 e la sua prua tonda, probabilmente domandandosi quale fosse la prua e quale la poppa, incuriositi nel vedere un bolide da corsa come Eight Cube in mediterraneo.
La sera prima della partenza ero a cena al circolo con tutti gli amici e gli skipper che mi stanno aiutando e ho pensato che sono veramente fortunato ad essere accompagnato da queste persone fantastiche. Ognuno a suo modo mi trasmette qualcosa, istruendomi su lavori che non sapevo fare, spronandomi a fare meglio, prestandomi attrezzatura, portandomi a fare regate e alcuni persino prestandomi la barca….
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